Una dieta a base di peperoncino potrebbe essere determinante nella lotta contro l’obesità
Una dieta a base di peperoncino potrebbe essere un modo di dimagrire, alternativo all’esercizio fisico.
La capsaicina è la molecola responsabile dei sapori piccanti, lo rivela uno studio dell’Università del Wyoming negli Usa, secondo cui la molecola riuscirebbe ad accelerare il metabolismo dei grassi e a trasformare l’energia rilasciata in calore, proprio come succede quando si pratica esercizio fisico.
Come di prassi, i ricercatori dello studio hanno portato avanti un esperimento su alcuni topi da laboratorio alimentandoli con una dieta ipercalorica, ricchissima di grassi, e perciò necessariamente destinati ad ingrassare.
Il team ha quindi somministrato agli animali un pizzico di capsaicina per riuscire a capire meglio la sua modalità di azione.
E alla fine dell’esperimento hanno evidenziato, come già ipotizzavano, che questa particolare molecola riesce a bloccare l’aumento di peso dei topi, senza modificare il loro introito calorico.
In pratica i roditori hanno continuato a ingerire le sostanze grasse senza aumentare di peso grazie alle conseguenze che il consumo di queste sostanze comporta, come se fossero una specie di ‘protezione’.
I ricercatori hanno inoltre consigliato le dosi giornaliere di peperoncino da non superare giornalmente, ossia 1 g ogni dieci chili di peso corporeo.
La loro ipotesi è che la capsaicina possa accelerare il metabolismo energetico potenziando l’attività naturale del corpo di bruciare i grassi, che invece di depositarsi sotto forma di adipe si trasformano in calore.
Sovrappeso e obesità sono in continuo aumento, soprattutto tra i bambini, e un uso moderato di peperoncino potrebbe rappresentare un ottimo metodo nella lotta contro i chili di troppo, e non solo.
Potrebbe infatti essere cruciale anche in patologie come il diabete di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari.
I ricercatori stanno proprio cercando di sviluppare nuovi integratori alimentari a base di questa ‘miracolosa’ molecola in grado di prevenire e trattare l’obesità, con la speranza di immetterli sul mercato nell’immediato futuro.
E chissà se non sia la volta buona.