Sulla rivista del gruppo Nature ‘Scientific Reports’ è stato pubblicato un importante studio sulla biopsia che diventa digitale grazie al lavoro ed ai risultati che sono stati ottenuti da due ricercatori italiani. Grazie ad una nuova tecnologia, infatti, le cellule del tumore possono essere viste e contate ad una ad una in quanto identificabili come dei pixel permettendo così non solo cure adatte e personalizzate per ciascun paziente, ma anche le analisi del genoma e lo studio delle mutazioni delle cellule stesse senza altre interferenze. La scansione e la visualizzazione puntuale delle unità tumorali permette così di poter confrontare subito le cellule malate con quelle sane e di effettuare delle valutazioni più affidabili sulle caratteristiche del tumore rispetto ad una classica biopsia.
La nuova tecnologia è in particolare determinante per andare a identificare le diverse popolazioni cellulari con particolare riferimento a quei sottotipi tumorali che sono potenzialmente più aggressivi, ovverosia con il potenziale più alto per quel che riguarda la generazione di metastasi. In questo modo le cellule tumorali più aggressive possono essere identificate in maniera puntuale, grazie proprio alla biopsia digitale, e si possono andare a bloccare in maniera efficace anche attraverso la mappatura del genoma.
L’inventore della tecnologia è Gianni Medoro che riguardo alla biopsia digitale ha messo in evidenza che ‘con il nuovo test sarà possibile digitalizzare le cellule tumorali di un campione anche esiguo, analizzarle una per una isolandole come gruppi omogenei e mapparne il genoma mettendolo a confronto con quello delle cellule sane presenti nella biopsia’.
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